Cari compagni, cari amici,
siamo di nuovo ai blocchi di partenza per un’altra sfida. Quando la dirigenza di Rifondazione Comunista mi ha proposto di candidarmi all’Assemblea Regionale Siciliana mi sono consultato con i compagni che da molti anni lavorano con me, nel partito, nel sindacato, nel movimento braccianti e forestali. E’ stato il loro entusiasmo a spingermi ad accettare questa sfida, ma devo confessarvi che sono state le parole di un bracciante del mio paese, molto impegnato nel movimento, a dissolvermi ogni dubbio: ”Maurizio, si senza nenti ne manu, sulu facennu burdellu, ci ficimu calari i corna all’ INPS, na vota chi avissimu a tia a palermu quanti autri cosi putimmo fari…” lo stesso concetto mi era stato espresso con formule più belle, logiche, convincenti da molti dirigenti del partito e del sindacato: “possiamo fare un salto di qualità nelle lotte dopo la deriva istituzionale della fase del governo”; “una presenza istituzionale all’ARS può dare più visibilità alle nostre battaglie…”. Sono concetti che condivido ma non hanno avuto in me lo stesso effetto delle parole di quella persona semplice che ha lottato duramente con noi per avere un diritto che le burocrazie dell’INPS gli avevano negato. Ho cominciato a fare politica nel ’90 occupandomi del diritto alla casa per gli studenti, da allora molto è cambiato ma una costante ha accompagnato me e l’area politico-sindacale con cui ho lavorato in tutti questi anni, l’impegno per i bisogni concreti. Voglio portare questi valori nei percorsi della sinistra, oggi arricchiti dall’importante presenza di Rita Borsellino, che deve ritrovare la forza di ripartire dalla difesa degli interessi di lavoratori, disoccupati, donne, GLBT, pensionati, giovani. Categorie schiacciate ogni giorno da un sistema politico economico da cambiare radicalmente, umiliate da politicanti che sfruttano la povertà per fare clientelismo elettorale. Chiudo questo breve post con una citazione del Che Guevara a me cara: “da soli non valiamo niente, insieme siamo il cambiamento!!!”
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