mercoledì 16 aprile 2008

risultato elezioni

1900 grazie,

grazie a tutte le compagne ed i compagni di Rifondazione Comunista, a tutte le compagne e i compagni di lotta, alle amiche e agli amici che ci hanno sostenuto.
La lotta continua!


martedì 25 marzo 2008

Una Sicilia libera dalla mafia


La condanna e le dimissioni di Cuffaro pongono il problema del superamento di un sistema di potere e della costruzione di un'alternativa credibile sul piano sociale e politico. Sconfitto Cuffaro bisogna ora sconfiggere il cuffarismo e il vasto sistema di intrecci politico-mafiosi che ha visto nel centro-destra siciliano il massimo rappresentante. Abbiamo in questi anni proposto un nuovo modo di fare antimafia che parta dal sociale. Siamo lontanissimi dall'idea di chi ha visto in questi anni il fenomeno mafioso come semplice problema di ordine pubblico causato da una semplice e generica organizzazione criminale. Noi da siciliani sappiamo che non è così. La mafia è lo strumento di cui si è servita la borghesia per il mantenimento dell'ordine costituito e per il controllo del territorio. Basti pensare che i processi di questi anni hanno dimostrato come ai vertici di Cosa Nostra spesso si trovino medici, professionisti e gente della buona borghesia. Una mafia silente che relativamente non spara più, sotterranea e nascosta secondo i media ma che in realtà in questi anni ha compiuto il salto di qualità riuscendo a controllare una quantità di denaro pubblico inimmaginabile. La sanità siciliana, le grandi opere, i servizi come acqua e i rifiuti sono praticamente in mano alla borghesia mafiosa. Risorgono i comitati d'affari nelle grandi città come Catania, ritornano i grandi cavalieri di remota memoria che depredano i territori fino al dissesto finanziario. Una mafia che produce e conduce, e che grazie alla ricattabilità del popolo siciliano continua a veicolare una grande quantità di voti. Non ci interessa l'antimafia di maniera dei salotti siciliani, quella che non fa distinzioni politiche, quella che fa della battaglia alla mafia una battaglia senza colori incentrata tutta esclusivamente sul rispetto della legalità. Parlare di rispetto della legalità, per chi facilmente se lo può permettere, è fin troppo facile e scontato. La precarietà non ha fatto altro che aumentare la ricattabilità del popolo siciliano in questi anni trasformando le sedi dei partiti in uffici di collocamento soprattutto nei quartieri popolari delle città. Bisogna rompere questo sistema costituito, mettere in crisi il sistema di intrecci favorito dalla globalizzazione capitalistica. Bisogna uscire dalla ricattabilità attraverso una nuova legislazione sul lavoro che da un lato rompa il sistema di precarietà in cui versa la stragante maggioranza del popolo siciliano e dall'altro incentivi nuove pratiche dell'antimafia sociale quali ad esempio il sistema delle cooperative sociali per gestire i beni confiscati alla mafia. Non si puo pensare di eliminare il sistema mafioso senza intaccare e smantellare il sistema di privilegi sociali esistenti nella nostra terra. Mantenere il sistema economico attuale significa continuare a dare linfa vitale alla mafia e alla classe politica che da tanti decenni convive, si intreccia e fa affari con “cosa nostra”. Siamo parte di quella Sicilia che da sempre si oppone alla mafia con dignità, passione e determinazione. La stessa terra che ha visto in tanti anni cadere per mano della violenza mafiosa compagni e compagne, sindacalisti, giornalisti e semplici uomini e donne che speravano in una nuova e possibile Sicilia!




Per la smilitarizzazione del territorio siciliano e contro lo spreco delle risorse pubbliche.


La base di Sigonella spreca ingenti risorse pubbliche per militarizzare i nostri territori con micidiali ordigni,le spese di mantenimento delle basi Usa in Italia per il 41% vengono prelevate dalle nostre tasche.

La base di Sigonella, a causa dei nuovi piani di ampliamento, determina la costruzione di strade e ponti per assicurare comunicazioni più rapide ai mezzi militari, è causa di enorme spreco di risorse idriche interamente prelevate dai pozzi esistenti nei territori di Catania e Lentini; inoltre fertili aree agricole potrebbero essere cementificate e vincoli ambientali ed archeologici vengono eliminati, come dimostra la vicenda delle contrade Xirumi, Tirirò e Cappellina a Lentini, dove sono previste la costruzione di migliaia di villette ad uso abitativo per i miltari U.S.Navy.

La base di Sigonella, attraverso le servitù militari, blocca lo sviluppo del trasporto aeroportuale in tutta la Sicilia orientale e di conseguenza l’incremento occupazionale e turistico, che invece si otterrebbe da una riconversione della base militare in aeroporto civile internazionale, utile e solidale “Ponte tra i popoli”.

giovedì 13 marzo 2008

comunicato slaicobassicilia


Al Candidato Presidente
On. Anna Finocchiaro

Al Candidato Presidente
On. Raffaele Lombardo

Agli Organi di stampa


Come tradizione le fasi preelettorali sono spesso caratterizzate da promesse che per lo più non saranno mai mantenute, da lunghe file nelle segreterie dei singoli candidati per cercare di ottenere qualcosa in cambio del sostegno elettorale.
Ovviamente non condividiamo questa interpretazione della “politica” ne ci lasciamo impressionare dai grandi proclami che abbiamo iniziato a sentire in questi giorni e che saranno sempre più eclatanti man mano che la scadenza elettorale si avvicina.
Come SLAI COBAS ci occupiamo principalmente di precariato e proprio su questo tema vorremmo porre pubblicamente delle domande ad i principali candidati alla carica di Presidente della Regione l’On Anna Finocchiaro ed il Presidente Lombardo perché come organizzazione sindacale e come cittadini vorremmo sapere pubblicamente la posizione di entrambi sulla stabilizzazione del precariato siciliano.
Anche se auspichiamo che entrambi conoscano già bene la questione precariato in Sicilia riteniamo opportuno sottolineare alcuni problemi specifici dei precari della regione e degli EE.LL. siciliani; allo stato una parte del precariato, ovvero quelli della ormai nota lettera “b” della L.R. 16/2006 (LPU, LSU, contrattisti quinquennali) sono in attesa di un contratto come prima forma di stabilizzazione, un’altra consistente fetta, ovvero i contrattisti di cui all’art.11 e 12 della L.R. 85/1995 e quelli della lettera “a” della legge 16/2006 sono in un regime di contratti a termine a tempo parziale a 24 ore settimanali e un parte di essi e ritornato alle 18 ore settimanali (se con uno stipendio di un lavoro a tempo pieno non si arriva a fine mese pensate un po’ dove si arriva con mezzo stipendio).
Ricordiamo, anche, che le poche conquiste ottenute sono state il frutto di lotte anche aspre (basti ricordare i blocchi stradali e le occupazioni di 40 Comuni e di due uffici provinciali del Lavoro del 2005/2006).
Come organizzazione sindacale chiediamo un impegno preciso ad i candidati Presidenti ed alle loro coalizioni su:
1. La contrattualizzazione dei precari ancora in regime LPU, LSU e con contratti quinquennali di cui all’art. 25 della l.r.21;
2. L’incremento dell’orario settimanale di lavoro per tutte le lavoratrici ed i lavoratori fino a giungere al tempo pieno;
3. Un serio piano di agevolazioni per gli Enti Locali che assumono, in linea con quanto previsto nella finanziaria nazionale del 2007 e del 2008, e per contro delle penalizzazioni per quegli enti che pur essendo in condizione di assumere preferiscono continuare ad utilizzare i contratti a termine;
4. Un piano che permetta di riscattare a fini pensionistici gli anni di lavoro “in nero” a costo “politico” (come si dovrebbe riuscire con 500/700 €uro al mese anche 18 anni di precariato).
Catania 12 marzo 2008
Orazio Calì (esecutivo nazionale SLAI COBAS)
Salvo Scuderi (coordinatore Regionale SLAI COBAS)



PER COMUNICAZIONI: 3282895595-3282097112






mercoledì 12 marzo 2008

alcune mie foto




















Ho scelto alcune foto a cui sono particolarmente legato perche rappresentano, forse meglio delle parole, i miei percorsi. Le prime due risalgono al periodo in cui da segretario di Rifondazione ho partecipato a diverse manifestazioni per la pace, le tre seguenti sono state scattate durante una assemblea con i braccianti, infine le ultime due mi ritraggono in compagnia di Bertinotti durante la chiusura di una campagna elettorale.

giovedì 6 marzo 2008

perchè mi candido

Cari compagni, cari amici,

siamo di nuovo ai blocchi di partenza per un’altra sfida. Quando la dirigenza di Rifondazione Comunista mi ha proposto di candidarmi all’Assemblea Regionale Siciliana mi sono consultato con i compagni che da molti anni lavorano con me, nel partito, nel sindacato, nel movimento braccianti e forestali. E’ stato il loro entusiasmo a spingermi ad accettare questa sfida, ma devo confessarvi che sono state le parole di un bracciante del mio paese, molto impegnato nel movimento, a dissolvermi ogni dubbio: ”Maurizio, si senza nenti ne manu, sulu facennu burdellu, ci ficimu calari i corna all’ INPS, na vota chi avissimu a tia a palermu quanti autri cosi putimmo fari…” lo stesso concetto mi era stato espresso con formule più belle, logiche, convincenti da molti dirigenti del partito e del sindacato: “possiamo fare un salto di qualità nelle lotte dopo la deriva istituzionale della fase del governo”; “una presenza istituzionale all’ARS può dare più visibilità alle nostre battaglie…”. Sono concetti che condivido ma non hanno avuto in me lo stesso effetto delle parole di quella persona semplice che ha lottato duramente con noi per avere un diritto che le burocrazie dell’INPS gli avevano negato. Ho cominciato a fare politica nel ’90 occupandomi del diritto alla casa per gli studenti, da allora molto è cambiato ma una costante ha accompagnato me e l’area politico-sindacale con cui ho lavorato in tutti questi anni, l’impegno per i bisogni concreti. Voglio portare questi valori nei percorsi della sinistra, oggi arricchiti dall’importante presenza di Rita Borsellino, che deve ritrovare la forza di ripartire dalla difesa degli interessi di lavoratori, disoccupati, donne, GLBT, pensionati, giovani. Categorie schiacciate ogni giorno da un sistema politico economico da cambiare radicalmente, umiliate da politicanti che sfruttano la povertà per fare clientelismo elettorale. Chiudo questo breve post con una citazione del Che Guevara a me cara: “da soli non valiamo niente, insieme siamo il cambiamento!!!”

condividono il percorso

Noi, uomini, donne, giovani, lavoratori, precari, sindacalisti, militanti abbiamo deciso di sostenere la candidatura di Maurizio Grosso all’Assemblea Regionale Siciliana. Lo abbiamo fatto liberamente, senza vincoli clientelari o di interesse, consapevoli di fare una scelta controcorrente nel mare di qualunquismo e di voto di scambio che da sempre caratterizza i periodi elettorali.
Sosteniamo Maurizio perché lo conosciamo, abbiamo lottato insieme in questi anni. A volte abbiamo vinto altre perso ma non ci siamo mai venduti, non abbiamo mai mollato. Oggi affrontiamo questo impegno elettorale senza i mezzi di comunicazione, i soldi, il potere di ricatto degli altri candidati in lista per garantirsi un “posto”, ma coscienti che i nostri corpi, la nostra voce, le nostre azioni possono essere l’argine che frena la deriva di destra, il fiume del malgoverno, un argine che sarà tanto più forte quanti più saremo in campo. Per aderire alla campagna di sostegno lascia un commento a seguito o invia una mail a mauriziogrosso@live.it.

Primi firmatari:

  • Andrea Bonina (studente universitario GC)
  • Claudio Pagano (studente universitario - lavoratore precario)
  • Emanuele Saluzzo (Collettivo spedalieri)
  • Giuseppe Grasso (PRC Santa Venerina)
  • Mariano Cardili (coordinamento provinciale giovani comunisti)
  • Matteo iannitti (responsabile formazione GC)
  • Orazio Calì (esecutivo nazionale Slai Cobas)
  • Pippo Trovato (segretario circolo La Locomativa Acireale)
  • salvo scuderi (Acireale - CPR PRC)
  • Lino Masi (Movimento braccianti Palagonia)
  • Salvo Grasso (Giovani Comunisti Palagonia)

mercoledì 5 marzo 2008

chi è Maurizio Grosso

Chi negli ultimi quindi anni ha partecipato alle mobilitazioni sia degli ambienti universitari e studenteschi sia delle lotte contadine e per il lavoro lo ha trovato spesso al proprio fianco e conseguentemente crediamo ci sia poco da aggiungere...
proveremo di seguito a fare una breve sintesi delle fasi più significative della sua attività politica.
Nasce a Caltagirone il 26 maggio 1968 da una famiglia di agricoltori. Inizia a fare i primi passi nell'attività politica a giurisprudenza e con l'occupazione delle "case dello studente" a Catania, partecipa quindi al vasto movimento della "pantera".
Nel 1994 è stato eletto Consigliere provinciale nelle liste di Rifondazione Comunista, da quel momento sposta l'epicentro del suo impegno sul mondo del lavoro, impegnandosi in ambito sindacale con Unione coltivatori italiani.
Nel settembre 2001 (poco dopo le giornate di Genova) è stato eletto segretario provinciale di Rifondazione e guida il partito fino al 2005 partecipando in tale ruolo all'ondata di movimento che a Catania è stata caratterizzata dalle lotte contro la guerra ed il neoliberismo.
Nel 2005 organizzando un malessere diffuso nell'ambito del lavoro agricolo e forestale da l'avvio al movimento braccianti e forestali. La prima battaglia condotta dal movimento è stata quella per la stabilizzazione degli operai forestali, che la regione continua a tenere da moltissimi anni in condizione di precarietà. Il movimento in questi anni ha seguito principalmente la vertenza dei braccianti che, illegittimamente, sono stati privati dell'indennità di disoccupazione, di maternità, di infortunio e degli altri diritti frutto delle lotte contadine.
La vertenza sostenuta dalla mobilitazione di numerosi braccianti, che sono riusciti ad ottenere una clamorosa vittoria ed ad avere in parte riconosciuti i diritti negati, mentre per altri aspetti della vertenza è ancora in corso una mobilitazione bracciantile che ha il suo epicentro nei comuni di Adrano, Biancavilla e Paternò.